Vangelo Domeniche e Festività
XXXII Domenica del T.O. – La chiesa è e deve essere chiesa dei poveri, umile.. un pò vedova ma in attesa del Veniente!
Nella prima lettura la vedova di Sarepta (simbolo di una realtà pagana, piccola e povera dalla quale lo stesso Elia viene educato nel continuare il suo ministero) ci viene presentata come modello di obbedienza e di ascolto di colei che accoglie la Parola con fede, perché «La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono» (Eb 11,1).
In lei lo stesso profeta sperimenta nella sua solidarietà e accoglienza che la Parola e la carità non si esauriscono.
La vedova è colei che si fida di Dio senza riservare niente per sé e senza aspettarsi da Lui alcun miracolo, perché capace di giocare la propria vita su Dio, con un atteggiamento di fiducia, di apertura e di disponibilità completa alle sue vie e alla sua provvidenza. Continua a leggere
XXXI Domenica del T.O. – Quando gli umani .. si amano come lui li ha amati, nel fare questo vivono già l’amore di Dio
La prima lettura ci indica un cammino che inizia con l’ascolto della Legge del Signore, cui segue l’obbedienza faticosa ai comandamenti che ha come frutto la gioia che è dilatazione dello spirito negli spazi divini dove si è nutriti con il latte e il miele, simboli dei beni spirituali .
Nell’ascolto sperimentiamo il Signore come il nostro Dio e come l’Unico: esperienza che è l’inizio e il termine del cammino spirituale. Continua a leggere
Solennità di Tutti i Santi – i santi non sono i nostri santi ma gli anonimi, la turba che Gesù con i suoi occhi osservava, trapassando forse i secoli, quando diceva: «Beati i miti, i facitori di pace…
Con la prima lettura siamo rapiti in una visione di cielo con un angelo che annuncia la grazia e la salvezza per i Israele anticipandone però l’universalità.
Il sigillo dei 144.000 è segno di appartenenza a Dio e questa scena fa riferimento agli stipiti delle porte segnate con il sangue dell’agnello del libro dell’Esodo e al brano di Ezechiele in cui si ricorda coloro che non sono stati contaminati perché segnati dal TAU. Continua a leggere
XXX Domenica del T.O. – Prendiamo coscienza della nostra cecità … riconosciamo la nostra debolezza … superiamo gli ostacoli che ci vengono posti per oscurare il nostro grido di salvezza.
Il breve brano proclamato nella prima lettura appartiene a una sezione più ampia, il Libro delle profezie consolatorie, formato da 24 pericopi. Il nostro testo è la sesta pericope e “canta” la piena forza degli esiliati in Gesù: Pastore che viene e strappa il gregge dai suoi nemici e lo conduce con pace nel deserto mostrandogli i fiumi d’acqua perenne, portando per una via dritta in modo che nessuno abbia a inciampare e consolando ognuno per le amarezze della schiavitù. Chi infatti sente in sé che il cuore si scioglie in un pianto di pentimento e di amore esce subito dalla sua situazione di schiavitù e inizia questo meraviglioso cammino della redenzione in Gesù, che è la via, ed è nutrito da Lui, che è il Pane della vita e riceve in dono lo Spirito Santo come fonte che sale in lui verso la vita eterna. Continua a leggere