Vangelo Domeniche e Festività
XXIX Domenica del T.O. – Al cuore della comunità c’è il Kýrios che si fa nostro servo.
La prima lettura è un testo ricco di particolari… Ci limitiamo al problema dell’identificazione di questo servo.
Gli Ebrei vedono in esso il loro popolo, le cui sofferenze hanno un valore redentivo. Questa interpretazione non va contrapposta a quella cristiana, il mistero è unico e bisogna che tutti possano riconoscersi in lui singolarmente o in modo collettivo. Il testo ci mostra un mistero che volutamente è tale proprio perché deve parlare ad ogni vicenda. Continua a leggere
XXVIII Domenica del T. O. – Il vendere tutto ci rende davvero liberi di seguirlo, … ma occorre valutare il bene in vendita, [che, poi, è il provvisorio] e soppesarlo con quello che si avrà in cambio: il Tempo di Dio.
Nella prima lettura la prudenza e la sapienza, invocate da Salomone costituiscono l’incontro tra il pensiero filosofico (prudenza) e quello biblico ( sapienza) . Più che oggetto di ricerca e di studio, la sapienza, come prudenza, diventa oggetto di preghiera e di supplica a Dio, preghiera che da Dio è esaudita. La sapienza precede il potere e ne è il fondamento. Ricchezza e oro non sono niente al suo confronto. Continua a leggere
XXVII Domenica del T.O. – Per Gesù da principio l’uomo e la donna si amano perché si amano. L’amore è la loro legge.
Nella prima lettura risalta la figura della donna: è l’ultima opera della creazione e compimento di essa.
Nel mistero ella apre l’orizzonte delle realtà divine, quali ci sono rivelate nel NT: le nozze del Cristo con la sua Chiesa.
La visione della creazione si apre al nostro sguardo solo in virtù della profezia.
La mente dell’uomo non può comprendere fino in fondo se Dio non gli fa vedere il significato di quanto accade. L’incontro dell’uomo con la donna diviene reale solo in virtù della conoscenza che Dio, dona e che diviene amore come adesione totale. Continua a leggere
XXVI Domenica del T. O. – Spesso facciamo prima a “tagliarci” di un fratello che tagliarci un piede, una mano.
Nella prima lettura lo Spirito riposa su Mosè secondo l’economia della Legge. Il fatto che Dio attinga da Mosè lo Spirito per comunicarlo ai settanta indica che Dio non esce da questa economia di cui Mosè è mediatore, ma è solo una economia parziale..perchè data solo ai settanta ma il desiderio di Mosè che tutto il popolo sia profeta. Il dono dello Spirito non è solo su alcuni in rapporto alla missione che devono compiere (re consacrati, sacerdoti e profeti) ma è su tutti. Già in Es 19,6 viene detto :«Voi sarete per me un regno di sacerdoti…» Continua a leggere