Vangelo Domeniche e Festività
II Domenica del T.O. – Passi costitutivi della fede: venire a Gesù, sperimentare e conoscere la sua dimora e infine trovare dimora in lui.
Con la festa del Battesimo del Signore, celebrata domenica scorsa, siamo entrati nel tempo liturgico chiamato “ordinario”.
Nella prima lettura la chiamata del profeta Samuele : è la storia della soluzione di un malinteso. La voce di Dio arriva all’orecchio del giovane ma, finché non viene aiutato dal sacerdote Eli, Samuele non la intende; sarà poi un grandissimo profeta, ha due libri della Bibbia a lui dedicati, ma da solo non sarebbe mai arrivato alla sua missione.
Nel Vangelo Giovanni il Battista indica a due dei suoi discepoli che Gesù è l’Agnello di Dio ( Fabio Rosini )
Per comprendere l’indicazione del Battista dobbiamo ricordare il cap. 12 del libro dell’Esodo che descrive la Pasqua, la liberazione degli ebrei dalla schiavitù egiziana. Continua a leggere
Battesimo del Signore – Come al Giordano, quando lo Spirito Santo scende su di noi nel Battesimo, una voce penetra nel nostro spirito e attesta che Dio è nostro Padre. Non ci imporrà di crederlo, ma ce lo proporrà come l’intuizione più autentica di noi stessi.
Con la festa del battesimo di Gesù si conclude il tempo liturgico delle manifestazioni, delle epifanie del Signore. Partorito da Maria a Betlemme, Gesù è stato manifestato ai pastori come il Salvatore e Signore, è stato manifestato nel tempio ai poveri di Israele che attendevano il Messia, infine è stato manifestato alle genti della terra, rappresentate dai magi, quale Re dei Giudei. Ora, immerso nelle acque del Giordano, è manifestato come il Figlio amato da Dio, che fa risuonare su di lui la sua parola rivelativa. ( E. Bianchi )
La prima lettura ,tratta dal cap 55 di Isaia, invita gli assetati e affamati a un banchetto gratuito. Ma pare che questa gente preferisca spendere soldi, e per giunta per ciò che non sfama. Continua a leggere
Epifania del Signore – Il re Messia d’Israele è nato e i grandi non lo sanno, genti lontane sono guidate dalla luce di Dio ma non possono trovarlo senza la mediazione d’Israele.
La celebrazione del mistero dell’apparizione del Signore a tutte le genti ci mette di fronte la sua gloria, quella gloria che, incominciata a Betlemme, si è dilatata progressivamente in tutta la terra e si estenderà, un giorno, anche ai nostri occhi come già si estende nella sostanza a tutta la creazione.
È anche la festa del dono di Dio fatto a noi, chiamati dalle genti, a costituire con Israele un unico popolo in lui. Ma la festa di questo dono è insieme anche richiamo alla grande responsabilità di questa vocazione nei confronti di tutti gli altri popoli della terra, di quelli soprattutto che sentono l’anelito profondo al Signore, che nel cuore già lo adorano e muovono verso di lui anche se non hanno avuto ancora esplicitamente, com’è stato fatto a noi, l’annunzio evangelico della morte e della risurrezione del Signore Gesù. Continua a leggere
Maria SS. Madre di Dio – È paradossale affermare che una creatura generi Dio, ma questa è la sorpresa del cristianesimo: l’uomo e Dio si sono uniti nel grembo di Maria.
La liturgia del primo giorno dell’anno celebra la maternità di Maria.
Il titolo “Madre di Dio” – in greco Theotokos – è proclamato negli antichi concili e dai Padri della Chiesa per proteggere l’integrità della nostra fede. Perché? A pensarci, è paradossale affermare che una creatura generi Dio, ma questa è la sorpresa del cristianesimo: l’uomo e Dio si sono uniti nel grembo di Maria.
L’equilibrio di questo incontro è vitale: se Gesù fosse solo Dio, allora la sua vita sarebbe del tutto altra dalla nostra, e l’amore che ci ha mostrato sarebbe rimasto impossibile, sovraumano. Continua a leggere