Vangelo Domeniche e Festività
XIV DOMENICA del T.O – Il Signore valorizza quel che gli uomini disprezzano.
La liturgia della parola di questa domenica ci invita ad accostarci … con stupore e meraviglia “imprepensabile” che è Gesù Cristo. Esiste l’oggettivo rischio di un’esistenza cristiana “distratta”, che confonde il nuovo con il “già posseduto” e privo, perciò, di qualsivoglia possibilità di fascino. Tale patologia investe i protagonisti delle letture di questa domenica ma può riguardare ciascuno di noi. Nessuno può ritenersi immune, almeno in caso, dal malanno dell’abitudine alle cose belle e vere» (Ignoto). Nella PRIMA LETTURA il profeta deve parlare a un popolo che non lo vuole ascoltare: l’insuccesso è il criterio di riconoscimento della sua missione.
Questa non si basa su segni straordinari, ma sulla trasmissione della parola che il Signore gli pone sulle labbra. Ma questa è rifiutata. Continua a leggere
XIII DOMENICA DEL T.O. (B) – È l’amore che vince la morte; perché se l’amore non vince la morte, non possiamo dire che Dio è amore…
Nella PRIMA LETTURA il Signore non ci sta parlando delle cose come le vediamo noi, ma di come si vedono attraverso la Pasqua, che dà a tutto un nome nuovo, un nome di speranza. ( G. Nicolini )
Certo, l’evento della morte è un dato biologico che appartiene alla natura umana, ma al principio non fu così; Dio ha creato il mondo per iniziare una storia d’amore eterno con l’uomo, da Lui voluto immortale; se dunque “la morte è entrata nel mondo” (Sap 2,24), ciò è accaduto per la disobbedienza dell’uomo al quale oltre la vita era stata data la libertà, la responsabilità e la luce della coscienza per discernere il bene e il male. Continua a leggere
XII DOMENICA DEL T.O. – Dio non ci ha dato uno spirito di spavento ma uno spirito di fervore.
La PRIMA LETTURA e l’Evangelo hanno come tema comune il mare tenuto a bada, nell’ordine della creazione, dal Signore come fosse un neonato «che Dio fascia con le tenebre della sua inaccessibilità (v. 9). Però il mare è anche un’altra cosa: una creatura orgogliosa, sommossa e agitata dal suo orgoglio che Dio spezza (v. 11: il verbo greco è spezzare, cfr. Sal 106)» (d. G. Dossetti, appunti di omelia, Monteveglio, 21 giugno 1970).
Nella SECONDA LETTURA prorompe la vita in Cristo, che si è riversata in noi e che vive in forza di quell’amore che ha portato Gesù ad accogliere in sé la follia del Padre, cioè la Croce. Continua a leggere
XI DOMENICA DEL T.O. – Il bene cresce sempre in modo umile, in modo nascosto, spesso invisibile.
Le parabole che oggi ci presenta la Liturgia – due parabole – si ispirano proprio alla vita ordinaria e rivelano lo sguardo attento di Gesù, che osserva la realtà e, mediante piccole immagini quotidiane, apre delle finestre sul mistero di Dio e sulla vicenda umana. Gesù parlava in modo facile da capire, parlava con immagini della realtà, della vita quotidiana Così, ci insegna che anche le cose di ogni giorno, quelle che a volte sembrano tutte uguali e che portiamo avanti con distrazione o fatica, sono abitate dalla presenza nascosta di Dio, cioè hanno un significato. Allora, abbiamo bisogno pure noi di occhi attenti, per saper “cercare e trovare Dio in tutte le cose”. Continua a leggere